Educazione allo sviluppo sostenibile, nasce la strategia metropolitana "Formiche Verdi"

Trasformare il mondo condividendo con la comunità bolognese iniziative e attività legate ai temi dell'Agenda 2030 organizzate da scuole, enti di ricerca, istituzioni, aziende, fondazioni o associazioni di cittadini

Il tavolo dei relatori all'evento
 

Le iniziative di educazione allo sviluppo sostenibile in un territorio possono essere numerose, ma spesso sono isolate tra di loro. Con “Formiche Verdi” la Città metropolitana lancia una strategia educativa strutturata e condivisa con tutta la comunità che vive sul territorio bolognese, permettendo così a ogni scuola, ente di ricerca, istituzione, azienda, fondazione o associazione di cittadini di organizzarsi in un unico sistema che favorisce collaborazioni e sinergie.  Il progetto è stato finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) che ne ha visto un modello di governance in cui mettere in rete una grande pluralità di soggetti per veicolare la cultura della sostenibilità, uno dei vettori con cui sostenere lo sviluppo sostenibile nel nostro Paese. Il modello è risultato interessante anche perché può essere replicabile in altri ambiti metropolitani. 

“Con Formiche Verdi la Città metropolitana diventa un luogo di sperimentazione di una strategia educativa per lo sviluppo sostenibile – commenta Emanuele Bassi, consigliere metropolitano delegato a Scuola e Formazione – La sostenibilità all’interno dei progetti che facciamo non riguarda solo l’ambiente, ma tocca tutti gli aspetti della vita quotidiana delle persone. L’approfondimento che stiamo cercando di fare insieme a ragazzi e ragazze risponde alla domanda ‘Cosa possiamo fare noi oggi per rendere il nostro pianeta migliore, sotto tutti gli aspetti?’ E dunque poter dare loro le competenze necessarie per costruire un futuro migliore”.  

Perché “Formiche Verdi”?
Ogni formica, presa in sé, non sembra fare molto. La loro potenza si palesa solo se le vediamo agire nel loro insieme. Analogamente una piccola iniziativa di educazione alla sostenibilità non sembra fare la differenza, ma l’integrazione tra tutte le iniziative consente di creare una cultura diffusa in grado di supportare la transizione della società verso un mondo più sostenibile. L’immagine delle formiche, dunque, evoca il potere della cooperazione e dell’unione per affrontare grandi sfide, come quella della transizione “verde”, verso un mondo sostenibile, suggerendo che ogni attore sia importante. Contemporaneamente quella delle formiche verdi è un’immagine che invita all’azione – la cittadinanza attiva è un obiettivo dell’educazione alla sostenibilità - e che va contro quegli ostacoli psicologici che sono identificati come ostacoli alle azioni pro-sostenibilità: il senso di impotenza davanti a problemi di scala gigantesca come quelli dell’Agenda 2030 (cambiamento climatico, perdita di biodiversità, fame nel mondo, ecc..). Sentirsi parte di una vasta comunità che va nella medesima direzione invece favorisce l’adozione di comportamenti sostenibili orientati al bene comune. Ogni azione educativa non deve quindi esaurirsi nel contesto in cui è avvenuta (una classe, un gruppo di cittadini, ecc..), ma deve essere narrata come un grande racconto corale in cui tutti partecipano alla stessa sfida: trasformare il mondo. 

Quali sono gli ingredienti delle Formiche Verdi?
Il progetto muove i suoi primi passi su due gambe, due percorsi consolidati, promossi dalla Città metropolitana di Bologna e presenti da anni con successo sul territorio, che vengono resi elementi portanti. Il primo è “Agenda 2030 delle bambine e dei bambini”, un progetto svolto in collaborazione con l’Area Territoriale di Ricerca (CNR e INAF) e con l’Associazione Donne e Scienza, che costruendo reti tra il mondo della ricerca scientifica e quello delle scuole primarie dell’area metropolitana è stato in grado di creare comunità educanti innovative sui temi della sostenibilità. Il secondo è il Festival della Cultura tecnica, che da anni unifica e rafforza iniziative educative culturali e che ora, sperimentandosi sui temi della sostenibilità, si sta trasformando da un festival di eventi a un festival di esperienze trasformative.  

Progetti pilota
Il progetto ha identificato 13 progetti pilota: iniziative sperimentali mirate a testare nuove metodologie, strumenti e approcci educativi o di coinvolgimento in specifici contesti territoriali o scolastici. Servono a raccogliere risultati preliminari, affinare le strategie e creare buone pratiche che possano essere successivamente replicate e integrate a livello più ampio nel territorio e nelle politiche pubbliche. I progetti pilota rappresentano la pluralità di organizzazioni attive nel contesto metropolitano, ma anche oltre, nell’idea di riuscire a estendere il modello delle Formiche Verdi a una scala regionale. I progetti sono stati ideati da università e centri ricerca (Università di Bologna, CNR, INAF, INFN, CINECA, INGV, Università di Ferrara ), enti di formazione professionale (CEFAL Emilia-Romagna), Fondazioni (Fondazione IU), biblioteche (Rete delle biblioteche specializzate dell'area metropolitana bolognese), enti privati profit (Unioncamere e Centergoss), associazioni di categoria (ClustER Create) e pubbliche amministrazioni come la Regione Emilia-Romagna, la Città metropolitana di Bologna, l’Ufficio scolastico regionale, la Provincia di Parma, grandi e piccoli Comuni (Bologna, Piacenza e Monte San Pietro). 

Documento in formato Adobe Acrobat Scarica la scheda che riassume per titoli i 13 progetti pilota (254 KB)

 
 
Data di pubblicazione: 11-09-2025
Data ultimo aggiornamento: 11-09-2025
 
 
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