Rinviata la chiusura per "Il Domani"

Vertice in Provincia sulla crisi del quotidiano bolognese

Testata de "Il Domani"
Testata de "Il Domani"
Nella mattinata di mercoledì 29 ottobre si è svolto in Provincia l'incontro urgente richiesto alle Istituzioni locali e alla Regione dai sindacati territoriali, di categoria e aziendali dopo la prospettata chiusura da sabato 1 novembre del quotidiano Il Domani di Bologna.

Nella sala Verde di palazzo Malvezzi la presidente Beatrice Draghetti, l'assessore provinciale al Lavoro Paolo Rebaudengo, l'assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli e Sergio Aleotti dello staff del sindaco del Comune di Bologna hanno dapprima incontrato i giornalisti del quotidiano e i rappresentanti sindacali (presenti, tra gli altri, il segretario nazionale aggiunto della Federazione della stampa, Giovanni Rossi e il presidente dell'Associazione giornalisti dell'Emilia-Romagna, Camillo Galba). Poi, nella sala Rossa, c'è stato l'incontro tra le Istituzioni e la proprietà, rappresentata dall'amministratore delegato della Editoriale Bologna Srl, Dino Tavazzi e dal presidente del Consiglio di amministrazione Claudio Mengoli (presente anche un rappresentante della Lega provinciale delle cooperative).

La mediazione delle Istituzioni ha prodotto un primo risultato: la proprietà ha infatti accettato di procrastinare la chiusura del Domani di una settimana. L'annuncio è stato dato dall'amministratore delegato Tavazzi a tutti i partecipanti riuniti in seduta plenaria. Il rinvio della chiusura dovrebbe consentire di verificare, in particolare, i problemi finanziari che gravano sulla testata e le eventuali ipotesi di continuità editoriale con una nuova partnership. L'esame delle possibili soluzioni negoziali tra le parti verrà fatto nel corso del vertice di mercoledì prossimo.

Un altro incontro è in programma a palazzo Malvezzi nei prossimi giorni.
"Il risultato dell'incontro di oggi - ha detto l'assessore Rebaudengo - ha consentito di evitare la brusca e traumatica rottura tra le parti e la immediata perdita del lavoro per i 17 giornalisti e gli otto poligrafici che lavorano al Domani".