Bologna, l'antica Fonte Remonda sarà restaurata. Al via la raccolta fondi del Comune

 

Il Comune di Bologna, con la media partnership de Il Resto del Carlino, lancia una raccolta fondi per riqualificare l’area della Fonte Remonda, storica costruzione situata lungo la salita di via Alessandro Codivilla, vicino al monastero di San Michele in Bosco. L'iniziativa parte da un'idea del Rotary Club Bologna Nord, sempre attento all'ambiente cittadino, che ha sensibilizzato il Comune e gli ha fornito un progetto di massima di fattibilità della riqualificazione, coinvolgendo inoltre il giornale cittadino. L'amministrazione comunale provvederà a incaricare professionisti esperti per la progettazione del restauro e a predisporre la gara di appalto dei lavori, mentre Hera realizzerà una nuova fontanella in prossimità della scalinata che da via Codivilla conduce alla storica fonte.

Il progetto prevede il restauro della parte muraria in cui sono collocate le due vasche di raccolta, includendo i fregi in arenaria, la sistemazione della pavimentazione dello spazio antistante, e un potenziamento dell'illuminazione nel punto di accesso da via Codivilla.

La Fonte Remonda (o del Remondato) è costituita da un gruppo di conserve per la raccolta e il filtraggio dell’acqua che proveniva da un sistema di sorgive situato sotto il monastero di San Michele in Bosco. Nel 1433, per portare l’acqua in città, venne per la prima volta costruito un condotto che, partendo dalla fonte, passava dalla cisterna situata nei pressi della chiesa dell’Annunziata e poi seguiva il tracciato dell’attuale via d’Azeglio, arrivando fino a Piazza Maggiore, e raggiungendo così la fontana del Nettuno, la fontana del Legato e la Fontana Vecchia. Questa linea fu poi potenziata, su progetto di Tommaso Laureti, con l’apporto di un condotto supplementare alimentato dalle Cisterne di Valverde – Bagni di Mario. Nel 1497 la fonte Remonda alimentava anche Palazzo Bentivoglio. 

Il termine “Remonda” deriva da re-mondare, mondare, pulire, ed è legato ad una delle funzioni della conserva, cioè quella di far decantare le acque sotterranee in più vasche comunicanti, per poi farle confluire, purificate, in una vasca finale. Nel tardo Medioevo l’area della Fonte Remonda era, come oggi, composta da due ambienti: uno con la vasca per il prelievo, l’altro riservato alla sosta e ai movimenti dei carri che avrebbero trasportato l’acqua.

Nel 1932 l’edificio crollò per incuria, e restò allo stato di rudere fino al restauro voluto dal Comune e realizzato dall’architetto Franco Bergonzoni nel 1960. Con questo intervento si realizzò la scala di accesso che oggi collega il monumento a via Codivilla, e si ricostruì il muretto perimetrale in mattoni che chiude il piccolo piazzale antistante.

Alla realizzazione del progetto contribuirà Hera, con l’installazione di una nuova fontanella di acqua potabile che sarà collocata in prossimità dell’antica fonte, garantendo così un nuovo servizio per cittadini e turisti all’interno dell’area riqualificata.

Questi i dettagli sul conto corrente aperto per la raccolta fondi:

Comune di Bologna – Erogazioni Liberali Restauro Fonte Remonda 

C/C N°IBAN: IT 18 F 02008 02435 000106454588

 

Fonte: Ufficio stampa Comune di Bologna
e-mail: ufficiostampa@comune.bologna.it

 

Data di pubblicazione: 01-07-2022