A settembre 2018 sono trascorsi 50 anni dal primo ciak del regista Pupi Avati.
Per Bologna e per l’Emilia Romagna l’occasione per celebrare uno dei suoi artisti più amati.
Il Teatro di Budrio, situato in quella campagna bolognese che ha fatto da cornice a tanti dei film dei fratelli Avati e dove affondano anche parte delle loro radici familiari, è stato scelto per ospitare questo evento.
La celebrazione avrà luogo giovedì 4 ottobre alle ore 11.30. Sono stati invitati attori e amici di una vita di Pupi Avati, ma saranno presenti anche istituzioni, altri artisti e personaggi, di Bologna e dell’Emilia Romagna, che gravitano nella sua sfera affettiva e professionale.
Per partecipare, i posti sono disponibili gratuitamente, telefonate per prenotare al numero del Teatro 051 801300 martedì 2 ottobre dalle ore 9 alle ore 13, oppure inviate una mail entro mercoledì 3 ottobre a biglietteriateatro@comune.budrio.bo.it, o presentatevi direttamente in Teatro dove potrete accedere fino ad esaurimento posti.
Prima andrà in scena l’omaggio più istituzionale, ma non meno sentito, al Teatro Consorziale di Budrio, alle 11.30: proprio questo edificio è stato uno dei set – insieme alla chiesa di San Lorenzo e al centro cittadino di “Dancing Paradise” nel 1982 e “Un Matrimonio” miniserie ad episodi che nel 2013 ha raccontato una storia d’amore fortemente ispirata a quella dei genitori di Pupi e Antonio. I fratelli Avati tornano in una delle loro case cinematografiche per raccogliere l’affetto dei bolognesi in vacanza per San Petronio e degli abitanti di quella “bassa” per loro tanto ispirativa. L’incontro è aperto al pubblico, fino ad esaurimento posti. Clarinettista promettente – una carriera “stroncata” da un esordiente Lucio Dalla, rivale e grandissimo amico, che gli rubò la scena con il proprio talento – rappresentante di surgelati, Pupi Avati venne folgorato sulla via di Damasco dalla visione di 8½ di Federico Fellini: sarà in quel momento che, comprendendo la differenza tra passione e talento, deciderà di diventare regista. In coppia con il fratello Antonio è diventato uno dei registi più solidi, riconoscibili, amati del panorama non solo nazionale. Le atmosfere della sua Bologna, i ricordi e gli aneddoti più interessanti sono al centro di libri e film, e intrattengono generazioni di italiani. Questo tributo altro non è che l’abbraccio di Bologna a due dei suoi più grandi artisti e cantori.