San Lazzaro, scoperte formazioni inesplorate nell’ex Cava a Filo

 

Gli scavi all’ex Cava a Filo continuano a riservare interessanti sorprese per speleologi, archeologi e appassionati, tanto che il sito naturalistico e archeologico è stata tra le ultime tappe della visita dei tecnici dell’Unesco, nell’ambito della proposta di inserimento dei calanchi e gessi emiliano-romagnoli (che include anche il Parco dei Gessi Bolognesi) nella World Heritage List.

I valutatori Unesco hanno fatto tappa a San Lazzaro domenica 27 novembre, al termine di un percorso iniziato a Reggio-Emilia per visitare e verificare i requisiti del "Carsismo nelle Evaporiti e grotte dell'Appennino settentrionale". Tra le tappe anche il Museo della Preistoria Donini, dove domenica si sono riunite le istituzioni e gli enti che gravitano attorno a questa vera e propria oasi naturalistica e speleologica.

 

Gli scavi organizzati dal Museo Donini, per concessione del Mistero alla Cultura n. 725 del 12/07/2021 e sotto l’egida della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna, e le provincie di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, ancora una volta hanno ribadito l’importanza del giacimento paleontologico della Cava a Filo come uno dei teatri mondiali della trasformazione dal lupo in cane, tanto da essere inclusi nel progetto FIDO, sostenuto dalla National Geographic Society. L’area è stata inoltre protagonista della rassegna culturale del Comune di San Lazzaro “Prehistorica”, con visite guidate in loco, seminari e laboratori per tutte le età, che durante il mese di settembre ha riscosso un grande successo e ha portato oltre 450 persone alla scoperta dell’archeologia e delle meraviglie ‘nascoste’ sul territorio sanlazzarese.

 

E mentre dall’ex cava continuano ad emergere importanti resti del grande lupo pleistocenico (Canis lupus) e del Bisonte antico (Bison priscus), veri dominatori delle steppe e delle praterie dell’Ultimo Periodo Glaciale, i livelli più profondi della cavità carsica, risalenti a circa 24.000 anni fa, rivelano ulteriori segreti finora inesplorati.

 

Le indagini speleologiche condotte assieme al Gruppo Speleogico Bolognese (GSB-USB) a settembre di quest’anno, proprio durante la rassegna Prehistorica, hanno messo in evidenza che le cavità carsiche proseguono e si diramano in percorsi e formazioni laterali di cui, sino ad oggi, non si conosceva l’esistenza. Forse ci troviamo di fronte ad un nuovo sistema erosivo sotterraneo che può riservare nel prossimo futuro grandi sorprese naturalistiche.

Scarica  alcune immagini degli scavi durante la rassegna Prehistorica (che si è tenuta a settembre)
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Fonte: Ufficio Stampa Comune di San Lazzaro di Savena
e-mail: ufficiostampa@comune.sanlazzaro.bo.it

 
 
Data di pubblicazione: 29-11-2022