Edilizia residenziale sociale, dalla mappatura metropolitana si conferma il bisogno di alloggi in locazione

La ricerca della Città metropolitana fornisce informazioni utili ai Comuni per rendere le politiche per l'abitare sempre più rispondenti ai bisogni della popolazione

Immagine dell'incontro sull'Edilizia residenziale
 

Nella città metropolitana di Bologna la domanda abitativa continua a crescere in maniera sostenuta. In uno scenario che vede alti tassi di interesse dei mutui, disallineamento tra costo della vita e livelli salariali, e crescita della popolazione residente (+3.329 nella città metropolitana nel 2024), della popolazione studentesca, del turismo e delle piattaforme di affitti brevi, sempre più nuclei familiari sono alla ricerca di un alloggio in affitto a prezzi calmierati. Si conferma inoltre la presenza di una “fascia grigia”, ossia nuclei familiari con redditi intermedi fino a 35 mila euro di ISEE, che faticano ad accedere sia al mercato privato sia agli strumenti tradizionali dell’Edilizia residenziale pubblica (ERP). La pressione sul sistema è evidente, basti pensare che all’ultimo bando per l’assegnazione in affitto di 33 alloggi ERS in via John Cage a Bologna, sono state presentate oltre 1.200 domande. Il problema appare estendersi ormai anche ai Comuni della prima cintura e ai territori a vocazione produttiva, dove la pressione sul mercato dell’affitto negli ultimi anni è aumentata anche per via degli alti turnover occupazionali. 

Questa la fotografia scattata dalla Città metropolitana di Bologna sull’Edilizia residenziale sociale del territorio, attraverso un'indagine curata da Mattia Fiore, ricercatore del Centro Studi sui Problemi della Città e del Territorio dell'Università di Bologna. I risultati della ricerca sono stati presentati questa mattina a Palazzo Malvezzi, in un seminario a cui hanno partecipato Sara Accorsi, consigliera metropolitana con delega alle Politiche per l’abitare, Carlotta Mozzana, professoressa associata dell’Università di Milano-Bicocca, Giulia Angelelli, responsabile dell’Area Politiche per l’Abitare della Regione Emilia-Romagna, e Fabrizia Paltrinieri, dirigente del Settore Istruzione e Sviluppo sociale di Città metropolitana.  

Dalla mappatura presentata emerge che sul territorio metropolitano sono presenti 1.902 alloggi ERS, di cui 1.160 localizzati nel Comune di Bologna (61%) e 742 in altri Comuni (39%). La maggior parte di questi alloggi sono di proprietà pubblica in locazione (1.698), di cui il 64% nel Comune di Bologna e il 37% negli altri Comuni. Quelli di proprietà di fondi immobiliari sono 128, di cui 41 a Bologna e 87 tra i Comuni di Granarolo dell’Emilia e Molinella. Questi ultimi hanno un formula di affitto convenzionato a lungo termine finalizzato a un futuro acquisto. Quelli gestiti da enti del Terzo settore sono invece 52, di cui 30 a Bologna e 22 a Zola Predosa. Per quanto riguarda la componente di ERS costruito tramite la leva urbanistica (il 20% delle concessioni edilizie negli ambiti di trasformazione urbana), risulta destinata principalmente alla vendita a tariffe calmierate. 

Permane inoltre un’urgenza abitativa che riguarda le fasce più fragili, con diversi comuni che impiegano l’ERS come risposta all’emergenza e alla transizione abitativa, dimostrando quanto il bisogno di alloggi rimanga una sfida che va oltre la sola “fascia grigia”.

“Lo studio condotto sull'Edilizia residenziale sociale nel territorio della Città metropolitana di Bologna consente di rafforzare alcune piste di lavoro messe in campo sul tema delle politiche abitative del nostro territorio, - ha commentato Accorsi -. Lo studio rafforza un'alleanza con l'Università degli studi di Bologna, che, come Città metropolitana, è tra i membri aderenti all’Osservatorio Metropolitano sul Sistema Abitativo di Bologna, istituito dal Comune di Bologna. L'Osservatorio ha tra le sue finalità la raccolta di dati e la loro analisi relative a progetti ed esperienze innovative di implementazione e gestione di alloggi sociali, e i risultati dello studio presentato oggi si pongono come un’importante fotografia dello stato dell'arte delle esperienze di edilizia residenziale sociale del territorio metropolitano. Grazie a una fattiva collaborazione con tutti i Comuni dell'area metropolitana, con Acer Bologna, con Solaris, con cooperative e enti del terzo settore, l'indagine, realizzata anche attraverso focus group con i comuni della Città metropolitana, ha come merito quello di aver stabilito una precisa tipologia di edilizia residenziale sociale su cui indagare. Inoltre, l’indagine mette in luce, sia nella quantità che nella qualità, il patrimonio oggi individuato come edilizia residenziale sociale, le diverse tipologie di gestione e le possibili prospettive future di sviluppo per dare effettive risposte ai bisogni abitativi del nostro territorio”.

La mappatura realizzata dallo studio potrà risultare utile alle Amministrazioni per definire politiche abitative locali capaci di affrontare le complessità del territorio, costruire un sistema abitativo sociale sempre più equo ed integrato con altre politiche, anche attraverso nuove forme di coordinamento. Alla luce delle evidenze emerse, le possibili piste di lavoro si orientano verso il coinvolgimento anche di altri attori chiave del territorio metropolitano (agenzie, imprese, terzo settore) e in un ruolo strategico che la Fondazione Abitare Bologna può assumere in questo quadro.

 
 
Data di pubblicazione: 11-06-2025
Data ultimo aggiornamento: 11-06-2025
 
 
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